Questo fu un momento
terrificante. Io ho sempre avuto fiducia in me stesso, malgrado il mio gusto
per i ridicoli pantaloni e l’attraente mickey, è stato come avere sempre
qualche brandello di creatività. Eccomi ora a nuotare nella colla delle mie
scelte. Ho trovato in questo una dura prova difficile da superare, così ho
iniziato il secondo album scrivendo testardamente in quell’annata
determinato nel voler sradicale quel blocco che fermava la mia creatività.
Ripensandoci ero bloccato
in un cerchio di auto-mutilazione che nessuno, altrimenti, avrebbe capito in
tempo. Ero molto a disagio a causa dell’auto-stima che mi è stata data visto
che ero degli Iron Maiden. Sentii di non meritare questo scontato
“rispetto”. Me lo devo guadagnare. In due modi. Primo, imparando a pilotare
un aereo, secondo lasciando gli Iron Maiden.
Finii l’album che
dovevo dare a Keith Olsen a tutti i costi, specialmente considerando che ne
avevo già registrato uno l’anno scorso. Francamente, non ne ero soddisfatto.
Nel profondo del cuore sapevo che non era un buon lavoro e morso da questo
ero molto imbarazzato, ma con questo ho raccolto qualcosa di buono, e questo
qualcosa era contenuto in una canzone intitolata “Tears Of The Dragon”.
La cosa migliore riguardante questo album comunque è stata, ero
andato a vedere una band chiamata The Tribe of Gypsies e trascorsi una
domenica pomeriggio con il loro chitarrista Roy Z. Quando sentii il primo
lavoro dei Tribes, che mi “picchiava su un fianco” e quando iniziai a
scrivere canzoni con Roy conobbi la strada per il terzo album.
Inizialmente proposi di
utilizzare quattro canzoni scritte con Roy per rimpiazzare qualcosa del
discutibile materiale dell’album destinato a Keith Olsen. Alcune delle
tracce erano OK e effettivamente interessanti, ma ,con sorpresa, mi accorsi
di aver già prodotto un intero nuovo album con Roy. La sola canzone che
lasciai fu “Tears Of The Dragon”. Ho preso in prestito i Tribe of Gypsies
nel loro complesso portandoli a Londra.
“Balls To Picasso” fu
lanciato dal singolo “Tears Of The Dragon”, che diventò un enorme successo
in Sud-America ed ebbe un buon risultato anche in Europa. Questo ci
richiedette di spendere un po’ di tempo per gli affari in USA i quali
furono risolti con una canzone extra, “Shoot All The Clowns” su ordine
dell’etichetta americana. Ebbi quindi tre giorni per scrivere una canzone
che accontentasse la Mercury Records. Mi trovai una cassetta del album degli
Aerosmith “Rocks” infilata sotto la porta della mia camera del hotel. Un
bigliettino adesivo attaccato dall’ufficio della Mercuri’s A&R con su
scritto “ qualcosa come questo lo consideriamo buono…”
Registrai la canzone e
presi il “red eye” per New York, sorrise dolcemente e bloccò il mio volo
immediatamente con nulla di fatto… mi misero sotto contratto per due mesi e
poi scacciato quando la casa discografica ebbe bisogno di licenziarmi per
mezzo dei loro contabili. Ouch!
Sentendomi meglio decisi
di creare una band. I Tribe of Gypsies ora hanno si stanno occupando di
commercializzare un disco, che è totalmente degno di essere grande, così io
non posso collaborare con loro per i miei progetti.
Trovai un chitarrista
chiamato Alex Dickson, un appassionato scozzese pieno di passione e idée, e ho
preso la strada degli spettacoli acustici.
“Alive In Studio A” e “Skunkworks”
arrivarono entrambi perché furono registrati con la stessa band e furono
parte della stessa composizione. La mia idea fu di creare una band
chiamata “Skunkworks”. David Bowie provò la stessa cosa con “Tin Machine”.
Questo però non succedette per entrambi nessuno dei due concluse questo
progetto.
Nel caso voi pensaste che
“Skunkworks” fu di conseguenza uno spreco di tempo vi assicuro che non lo
fu. Imparai un enorme parte di me stesso con questo album. Mi divertii
parecchio, e pensai anche di abbandonare la mia carriera musicale.
“Skunkworks” fu un punto
molto basso in termini di carriera, successo commerciale, tutto ciò lo
ricordo teneramente, e mi piace ancora molto questo album. Quando uscì “Skunkworks”,
prodotto da Jack Endino, osservai che “fare questo album fu come cucire
insieme il mostro di Frankestein” e il tutto fu dovuto alle disparate
visioni musicali di noi quattro.
L’assemblamento di
Frankestein si chiarì poco dopo e ancora affermo che questi “arti” sono
tutt’ora miei buoni amici.
Roy Z. terminò l’accordo
che aveva con il suo contratto discografico. Disse che io volevo fare un
album metal. Io dissi che non ci stavo pensando e ero interessato a qualcosa
di più. Mi suonò per telefono una traccia base, e immediatamente decisi.
Andai a Los Angeles il
giorno dopo e scrissi circa mezzo album in cinque giorni. Nessuno realmente
avrebbe scommesso una merda su cosa io potessi fare musicalmente a questo
punto. Riscoprii il puro divertimento e feci questo immediatamente. Chiesi
ad Adrian Smith di suonare un paio di canzoni. Lui fece l’intero album. Fin’ora
mi impegnai, “Accident Of Birth” potrebbe essere l’ultimo album che io mai
farò, così devo fare pure questo bene. Il seguente “Chemical Wedding”
ricevette un grande successo critico e accellerò le vendite subito dopo
“Accident Of Birth”.
Il quale ci porta
al giorno d’oggi, e un "The Best Of..."con due nuove canzoni nel Cd uno. E
giusto un pochi inediti o rare canzoni nel cd due.
“Può darsi sia il tuo
destino vivere in periodi interessanti”
Vecchio proverbio Cinese